Al di là del muro. Scatti oltre la Cortina di Ferro

A 30 anni – 1989/2019 – dalla caduta del Muro del Berlino, DIA+ presenta una grande mostra di oltre 80 fotografie provenienti da Germania dell’Est, Romania, Bulgaria, Ungheria, Polonia e URSS, scattate a cavallo tra gli anni che vanno dal 1960 al 1980.

La mostra

Articolata in 5 aree tematiche: “Persone e colori”, “Socialismo e regime”, “In viaggio”, “La città” e la “Serie Blu”, la mostra è un lungo viaggio attraverso similitudini e differenze tra Europa dell’Est e dell’Ovest. Le immagini sono state selezionate tra oltre 800 diapositive raccolte nel corso degli ultimi 10 anni di viaggi nei paesi dell’Est e varie campagne di acquisizione effettuate attraverso i canali, consolidati nel tempo, di DIA+.

Lenin e il Maggiolone
URSS , “Lenin e il Maggiolone”, anni ‘70.

Il risultato è una mostra organica e componibile che trova il suo nucleo principale in 80 immagini: 8 grandi pannelli 50x70cm in alluminio, 50 fotografie 30x40cm e 22 fotografie 20x30cm. I 2 grandi pannelli introduttivi con gli interventi dei curatori e con l’introduzione di Paolo Ferloni – già docente presso l’Università di Pavia – arricchiscono i materiali di cui la mostra si compone.

Cortina di ferro si definiva in Occidente la linea di confine che, come una barriera, divideva l’Europa in due zone ben separate di visione politica, dalla fine della se­ conda guerra mondiale alla fine della cosiddetta “guerra fredda”. Durante questo periodo per oltre quarant’an­ ni, dal 1945 al 1989, l’Europa orientale stava sotto il controllo politico e l’influenza della Unione Sovietica, mentre l’Europa occidentale ricadeva sotto l’influsso degli Stati Uniti d’America. Degli USA, della loro sto­ ria e prospettive, come pure dell’Europa dell’Ovest, era facile avere una chiara conoscenza. Non così dell’ URSS e dell’Europa dell’Est.

Dall’introduzione di Paolo Ferloni al catalogo della mostra.

Un catalogo di 120 pagine a colori completa il percorso espositivo fermando nello spettatore la memoria della mostra visitata e consentendo la fruizione delle immagini nel loro formato originale, senza alcuna modificazione legata ai limiti tecnici dell’esposizione.